PAOLO TARQUINI (Palt)

PITTORE
1918 - 2011



Dalle origini alla fine della Seconda Guerra Mondiale

Paolo Tarquini è nato a Roma il 17 aprile 1918 da genitori abruzzesi (del padre, Sabatino Tarquini scultore, è stata pubblicata una biografia a cura di Cosimo Savastano presentata alla Fiera Internazionale del libro di Francoforte nel 2002). Completato il ginnasio e la scuola di avviamento professionale, Paolo venne come folgorato dalle opere del padre dall'impianto decisamente classico e figurativo. Così, all'età di circa quindici anni, si iscrisse alla Scuola di Arti Ornamentali di via San Giacomo, nell'ex padiglione dell'omonimo ospedale, meglio conosciuto con il nome di "Incurabili". Richiamato alle armi si ritrovò, all'inizio della seconda Guerra Mondiale, al confine della Francia prima e in Albania poco dopo. La sua permanenza nell'esercito fu immediatamente caratterizzata dal suo grande talento di disegnatore, cosa questa che gli procurò un posto al Comando dell'8° Corpo d'Armata. Passato in Grecia, durante l'attacco italiano nell'ottobre del 1940, divenne corrispondente di guerra e molte sue immagini dal fronte vennero pubblicate in Patria da alcuni giornali. L'8 settembre venne catturato dai tedeschi e adibito, come spalatore, alla manutenzione di un aeroporto nei pressi di Salonicco. Da questa attività venne comunque sollevato appena i tedeschi scoprirono e ammirarono il suo talento pittorico. Passò quindi un nuovo periodo ritrattistico che durò fino alla sua fuga dal campo di concentramento in Croazia. Presentatosi ai partigiani iugoslavi, venne da loro interrogato. Dietro precisa domanda, scelse di combattere al loro fianco. Dopo aver esibito una cartella di disegni (mai abbandonata!), venne inserito nel reparto propaganda per il quale realizzò alcuni enormi ritratti del Maresciallo Josip Broz Tito, oltre a numerosi striscioni propagandistici. Finita la guerra, Paolo tornò finalmente a casa ad affrontare le difficoltà del periodo postbellico.


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